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Vom Walfisch
Testo digitale

Laner, Jul Bruno Mahlknecht, Ivo

Vom Walfisch : Der Walfisch als biblische Gestalt ; Bestiarium des "Physiologus"

24.01.2019

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Titolo / Responsabilità: Vom Walfisch : Der Walfisch als biblische Gestalt ; Bestiarium des "Physiologus"

Pubblicazione: 24.01.2019

Data:24-01-2019

Nota:
  • Neue Südtiroler Tageszeitung, Die -
  • Neue Südtiroler Tageszeitung, Die ; 144 ; Autorenmappe: Laner, Jul Bruno Bestiarium Sonntagsheiliger
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Apartment in green
Immagine / Fotografia

Apartment in green / Cytter, Keren

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Titolo / Responsabilità: Apartment in green / Cytter, Keren

Descrizione fisica: grafica : opera altezza 50 cm - opera larghezza 63.7 cm

Data:2019

Nota:
  • carta
  • stampato (serigrafia)
  • Le opere di Keren Cytter sono dei microcosmi che intrecciano relazioni complesse e in continua mutazione con il contesto circostante; l’artista utilizza spesso ambientazioni domestiche e banali per narrare il mondo contemporaneo permeato da cliché dei media sociali e non. I suoi disegni, film e romanzi sembrano voler sfuggire alla monotonia del quotidiano, ma in fondo gli eroi e le eroine (i cui ruoli sono spesso delegati a persone che appartengono alla sua cerchia di amici) si muovono in contesti familiari e riconoscibili per parlare di amore, desiderio, gelosia e violenza. Con uno spirito intenzionalmente ibrido, le sue produzioni filmiche parlano della condizione umana nella nostra era, profondamente segnata dai media, attraverso strategie narrative che contemplano lo straniamento e la ripetizione ossessiva. (mostra "Keren Cytter - Mature Content", Museion, 26.01. – 28.04.2019)
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Ed. 1/30 – 30/30 + 5 A.P. - Inv. Museion: 1/30 - Serigrafia su carta (Corona, Magnani di Pescia, 400 g) con il disegno di un appartamento in verde. La veduta è caratterizzata da una prospettiva straniante e ravvicinata. L'edizione è stata realizzata per la vendita presso il Bookshop di Museion in occasione della mostra "Keren Cytter - Mature Content" (26.01. – 28.04.2019).

Per un capriccio. 12 opere grafiche per Paolo Della Grazia
Immagine / Fotografia

Per un capriccio. 12 opere grafiche per Paolo Della Grazia / Della Grazia, Paolo - Borsari, Anna Valeria - Balestrini, Nanni - Oberto, Martino - Gorni, Meri - Pavanello, Giancarlo - Guberti, Silvia - Comani, Daniela - Formenti, Raffaella - Vaccari, Franco - Vitone, Luca - Patella, Luca - Marisaldi, Eva

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Titolo / Responsabilità: Per un capriccio. 12 opere grafiche per Paolo Della Grazia / Della Grazia, Paolo - Borsari, Anna Valeria - Balestrini, Nanni - Oberto, Martino - Gorni, Meri - Pavanello, Giancarlo - Guberti, Silvia - Comani, Daniela - Formenti, Raffaella - Vaccari, Franco - Vitone, Luca - Patella, Luca - Marisaldi, Eva

Descrizione fisica: grafica : misure variabili

Data:2019

Nota:
  • carta
  • cartoncino
  • stampato (litografia)
  • stampato (acquatinta)
  • stampato (acquaforte)
  • incollato (Collage)
  • "Per un capriccio non è solo un titolo ma anche una possibile sintesi. Nato tre anni fa dalla casuale convergenza di interessi tra un collezionista e uno stampatore, il progetto contiene una passione autentica e la ferma volontà di esplorare il mistero dell'arte al suo nascere, stabilendo nuovamente una forma di collaborazione diretta tra gli artisti e un committente. Per un capriccio è una piccola raccolta di opere grafiche, per ora alimentata da dodici artisti. Invitati da Paolo Della Grazia (il collezionista) e con il supporto tecnico di Roberto Gatti (lo stampatore), essi si sono cimentati nell'impresa di trasformare il proprio lavoro, solitamente realizzato con altre tecniche, in stampe d'arte originali, utilizzando un foglio di medie dimensioni. Per Paolo Della Grazia si è trattato di un ritorno alle origini. Curioso dell'interazione fra parola e immagine, fin dalla metà degli anni Sessanta ha cominciato a collezionare opere e documenti dalle avanguardie storiche del Novecento, Futurismo in particolare, fino alla Poesia Visiva e Visuale italiana e internazionale. Il suo nome è inscindibile dall'Archivio di Nuova Scrittura, inaugurato a Milano nel 1989. L'Archivio non era un semplice contenitore per opere e documenti di pregio, ma un elemento propulsore per nuovi studi e ricerche. Una funzione, quest'ultima, che continua a svolgere anche dopo il 1999 nelle due istituzioni pubbliche che lo hanno accolto, il Mart a Rovereto e Museion a Bolzano. Roberto Gatti ha fondato, alla fine degli anni Settanta, il Laboratorio d'Arte Grafica di Modena che può oggi, nel suo quarantesimo anno di attività, testimoniare di un impegno e un rigore costante che riempie di significato e valore la sua esperienza. Il rapporto fecondo tra artista e artigiano, tra le visioni del primo e i saperi dello stampatore, rimane imprescindibile per la creazione di un'opera a stampa originale. Oggi molto è cambiato (le tecniche, il mercato, i linguaggi), ma lo scambio tra le due figure, anche a distanza, conserva la consueta magia. Di questi dodici artisti, molti sono noti per le ricerche verbovisive, alcuni sfidano il binomio arte e scienza, altri lavorano sui temi della cronaca e della comunicazione, altri ancora indagano il genere, il diario, la memoria e l'identità. Tutti amano la forma libro e il libro come oggetto. Il viaggio di Nanni Balestrini attraverso la parola e l'immagine, incessante laboratorio di sperimentazione e di confronto, traduce il rapporto tra oriente e occidente in una visione caleidoscopica, dando voce a dinamiche di confusione e separazione. Anna Valeria Borsari, in Cornici, sceglie il disegno e la fotografia per interpretare un evento catastrofico attraverso un gioco di riflessi e rimandi: pochi frammenti di percezione, isolati e allontanati, sono racchiusi entro un elemento semplice e antico, oggi divenuto un dispositivo ambiguo e invadente. Daniela Comani riprende un lavoro fotografico del 2008 (Fine) e lo rielabora in quattro lingue: la citazione letteraria dal finale de La coscienza di Zeno ci ricorda come la visione apocalittica di Italo Svevo anticipasse di circa vent'anni la prima bomba atomica. Nell'ironico Prendimi di Raffaella Formenti si alternano zone lucide e grezze, restituendoci la presenza degli strappi ottenuti mediante la scalfittura (un processo amato dall'artista, accanto alla piegatura della carta recuperata), campionando al minimo il colore e annullando l'immagine. È invece l'immagine semplice e suggestiva dell'albero genealogico a ispirare Meri Gorni, che vi ha incluso molti scrittori suoi maestri quali parenti ideali di una ricerca fluttuante tra la parola e l'immagine: dal capostipite Jung a Beuys, da Proust a Calvino, fino a Zola. Natura umana, natura divina di Silvia Guberti lascia affiorare la consuetudine dell'artista con le pratiche orientali della calligrafia e fin dal titolo racchiude e svela il cuore dell'immagine, condotta sul confine tra laicità e sacralità. I disegni che scandiscono Cornucopia di Eva Marisaldi, alternando ritmicamente tratti intensi e decisi con tratteggi sommessi, sono originati dal suono, un elemento frequente in una pratica artistica affidata all'ascolto, all'attesa e alla smaterializzazione. "Che cosa significa spensare?" domanda con insistenza Martino Oberto nelle sue tavole, nutrite di letture filosofiche e affidate a una gestualità libera: l'esito è una scrittura astratta, spesso ai limiti dell'illeggibile ma sempre chiara e lineare a una lettura emozionale. Simbologie alchemiche e cosmologiche, in grado di scortarci in un mondo onirico e puro, definiscono la complessa poetica di Luca Patella, da sempre giocata sul confine tra Arte e Non Arte e affiancata da una costante sperimentazione con le tecniche calcografiche. Il virare della ricerca di Giancarlo Pavanello verso il linguaggio cromatico della pittura si esplicita in opere in cui il colore, strutturato e composto fino a diventare una sorta di nuova scrittura, sembra voler ridurre in sordina il testo verbale, poetico o di altro genere. Franco Vaccari si è lasciato ispirare dagli effetti ottenuti dal fondo di una tazza inumidita di caffè posata su un foglio: le tracce circolari si sono autogenerate fuori dal controllo dell'artista, un po' come accade nei suoi lavori 'in tempo reale'. Luca Vitone, infine, isola un dettaglio dell'immagine della ruota rossa su campo nero, figura di forte impatto e rigore visivo. Un simbolo a lui caro, che diviene metafora di quell'impegno individuale, unito all'attenzione per l'altro e per la collettività, che impregnano le sue indagini antropologiche sui luoghi." (Sara Fontana, "presentazione" in: "Per un capriccio. 12 opere grafiche per Paolo Della Grazia", Roberto Gatti Editore, Modena 2019, pag. 9-10)
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Edizione che documenta il progetto artistico "Per un capriccio" da un'idea del collezionista Paolo Della Grazia: 12 artiste e artisti contemporanei hanno realizzato un'opera grafica in collaborazione con il Laboratorio d'Arte Grafica di Modena. Le 12 stampe sono state realizzate con tecniche diverse, in tirature limitate, numerate e firmate dalle autrici e dagli autori. Accompagna le 12 grafiche un volume edito in 300 copie, realizzato in occasione della mostra delle opere alla galleria Artesucarte di Modena, allestita nei mesi di febbraio e marzo 2019. Con un testo di presentazione di Sara Fontana ed un'introduzione e commenti alle singole opere di Paolo Della Grazia. Le 12 opere grafiche sono di: - Anna Valeria Borsari, "Cornici", 2018, litografia e doratura a foglia, ed. 10/10 - Nanni Balestrini, "Oriente, Occidente", 2017, litografia, carborundum, collage, ed. P. A. 1/5 - Martino Oberto, "Cosa significa spensare?", litografia, ed. 3/35 - Meri Gorni, "Albero genealogico", 2018, acquaforte, litografia, collage, ed. 6/10 - Giancarlo Pavanello, "Stanze vuote", litografia, ceramolle, acquatinta, ed. 1/1 [?] - Silvia Guberti, "Natura umana e natura divina", litografia, carborundum, ed. 7/15 - Daniela Comani, "Fine/The End", litografia, ed. 8/10 - Raffaella Formenti, "Prendimi", litografia, ed. 6/10 - Franco Vaccari, "La luna 40 anni dopo bevendo un caffè con Paolo Della Grazia", acquatinta, ed. 10/10 - Luca Vitone, "Eppur si muove (dettaglio II)", 2018, litografia, acquatinta, ed. I/X - Luca Maria Patella, "Sèrrati ne la cella del cognoscimento di te", 1992/2018, litografia, ed. 2/10 - Eva Marisaldi, "Cornucopia", 2019, litografia, ed. 10/10 Le tre copie del volume che accompagna il progetto sono gli esemplari nr: 051/300, 296/300 e 297/300.

Wind Pressure Concert/Score Aria Milano 1972 - 2017 / Aria Bolzano 2008 - 2017
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Wind Pressure Concert/Score Aria Milano 1972 - 2017 / Aria Bolzano 2008 - 2017 / Hell, Silvia

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Titolo / Responsabilità: Wind Pressure Concert/Score Aria Milano 1972 - 2017 / Aria Bolzano 2008 - 2017 / Hell, Silvia

Descrizione fisica: grafica - installazione : opera (cad.) altezza 42.6 cm - opera (cad.) larghezza 154 cm - cornice (cad.) altezza 44.7 cm - cornice (cad.) larghezza 156 cm - cornice (cad.) profondità 3 cm

Data:2019

Nota:
  • vetro
  • stampato
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: 8 lastre (stampa fotografica su vetro duraclear) che mostrano una cronologia di sette sostanze inquinanti monitorate nell'aria di due città: Milano (6 lastre) e Bolzano (2 lastre). L'opera è stata presentata in occasione dell'evento organizzato da TransArt a Museion utilizzando la macchina per spettacoli di luce colorata dell’artista Ludwig Hirschfeld-Mack ("Lichtspielapparat (Rekonstruktion)") conservata nella collezione di Museion il 19.09.2019. Lo stesso linguaggio creato dall’artista per visualizzare le sostanze inquinanti è stato ri-codificato e interpretato dal pianista Enrico Pompili. L'opera è stata inoltre riadattata e proiettata sulla Facciata Mediale di Museion accompagnata dalla musica di Enrico Pompili (23, 24, 25 e 27.09.2019).

Traiettorie
Bene culturale / Oggetto

Traiettorie / Baruch, Marion

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Titolo / Responsabilità: Traiettorie / Baruch, Marion

Descrizione fisica: installazione - tessuto : misure variabili

Data:2019

Nota:
  • stoffa
  • montato
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Due lunghi resti di tessuto industriale nero appesi tra parete e pavimento nello spazio espositivo.

Morestalgia
Bene culturale / Oggetto

Morestalgia / Benassi, Riccardo

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Titolo / Responsabilità: Morestalgia / Benassi, Riccardo

Descrizione fisica: installazione : installazione altezza 350 cm - installazione larghezza 650 cm - video durata 61 min - 2 sec

Data:2019

Nota:
  • metallo
  • acciaio
  • materia plastica
  • luce
  • montato
  • proiettato
  • Nelle sue sculture mediali e videosaggi basati su testi, Riccardo Benassi lavora con la tecnologia e la percezione dello spazio, con il ricordo e l’emozionalità, temi che trovano espressione anche in questa installazione. Morestalgia consiste in una tenda trasparente fatta di LED, sul display mobile scorrono testi e immagini. Benassi indaga un sentimento determinato, una mescolanza di more e nostalgia. L’artista definisce questa creazione verbale come una nostalgia allargata, alla quale si mescola un elemento di invidia o carenza. Da questo sentimento nasce il desiderio di vivere qualcosa per il quale nella propria esperienza non si dispone di modelli. Tale nostalgia ibrida trova invece forma nel mondo immersivo di internet e delle reti sociali, dove il sentimento dell’esperienza individuale viene dissolto e normato. Il concetto ricorda così la modalità nostalgica con la quale Fredric Jameson descrive l’esaurimento di una consapevolezza storica coesiva: ciò rende possibile la costruzione di un passato vago, posto al di fuori della storia, afferma il teorico della letteratura. Nell’opera di Benassi la domanda rimane questa: cosa accade al passato soggettivo nei mondi online, e può Morestalgia tracciare la via verso un futuro collettivo? (TECHNO, Museion 11.09.2021 - 16.03.2021)
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Ed. 1/3 - Installazione (tenda LED attraversabile, contenuto digitale, struttura e catene in acciaio, sistema diffusione audio, elettronica di controllo). Si tratta di una videoinstallazione composta da una struttura metallica progettata dall'artista avente uno schermo LED attraversabile che presenta un video (in loop) realizzato dall'artista. L'opera si pone come soglia finzionale. Il pubblico può attraversarla o girarci intorno. Morestalgia è un ambiente composto da testo, suono e oggetti che ha come cuore pulsante uno schermo led penetrabile dal corpo umano. Il progetto nasce da un lavoro di ricerca teorica sul sentimento della nostalgia e sulle sue implicazioni sociali alla luce dell’ingresso di internet nelle nostre vite. Prende la forma di un'opera multimediale e polisensoriale, un oggetto di iper-design che, coerentemente con il percorso di ricerca di Riccardo Benassi, affronta il tema del display nel contesto abitativo, urbanistico, infrastrutturale e comportamentale, partendo da un’analisi che pone al centro il soggetto e le sue interrelazioni. Opera realizzata grazie al finanziamento dell'Italian Council (2019) / Realized thanks to the support of Italian Council (2019).

Loveless
Bene culturale / Oggetto

Loveless / Tieu, Sung

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Titolo / Responsabilità: Loveless / Tieu, Sung

Descrizione fisica: installazione : misure variabili - tavolo con sedie (cad.) diametro 170 cm - tavolo con sedie (cad.) altezza 76 cm

Data:2019

Nota:
  • metallo
  • carta
  • montato
  • I temi della migrazione, della transnazionalità, dell’opacità delle leggi e le architetture dell’economia globale contraddistinguono il lavoro di Sung Tieu, che utilizza diversi mezzi espressivi con un’attenzione antropologica ai residui materiali della vita nel mondo capitalista. Loveless combina videoinstallazione, un’opera sonora su sette differenti canali e un tavolo di acciaio indistruttibile del tipo usato sia nelle caffetterie alla moda che nei complessi carcerari. L’opera critica l’estetica dell’alienazione, evocando un’immagine di quelli che l’antropologo francese Marc Augé ha battezzato “non luoghi”, ovvero il risultato spaziale omogeneizzato della globalizzazione, dagli aeroporti alle stanze d’albergo. In Loveless, questo aspetto si manifesta come spazio di arrivi e partenze, di controllo statale sublimato in una sorta di minimalismo brutale che muta forma tra gentrificazione e capitalismo carcerario. L’installazione di Tieu traccia le azioni di oggetti registrando l’evoluzione del design della globalizzazione. Le architetture di liberazione offerte dalla globalizzazione, come la techno, sono davvero gratuite per tutti? Quali sistemi di oppressione sostengono inconsapevolmente? (Mostra „Techno“, Museion, 11.09.2021 – 16.03.2021)
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Abstract: Installazione sonora a 7 canali, stampa digitale su carta da giornale, video 4K, TV a schermo piatto, cornice in acciaio inossidabile, 7 casse audio portatili, 7 MP3-player, tavoli in acciaio inossidabile, contenitori di cibi e bevande.

Distanz
Bene culturale / Oggetto

Distanz / Brenner, Max

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Titolo / Responsabilità: Distanz / Brenner, Max

Descrizione fisica: stampa : altezza 94 cm - larghezza 136 cm - profondità 2 cm

Data:2019

Nota:
  • tela
  • stampato (serigrafia)
  • dipinto
  • Der Siebdruck ist Teil einer dreiteiligen Serie, zu der auch „Schmetterling 2020“ und ein weiteres großformatiges Bild auf Leinwand namens „Sonntag“ gehört. Die dargestellten Figuren dieser dystopischen Bilderserie scheinen allesamt durch unterschiedliche Einflüsse falsch fokussiert, irritiert (Schmetterling), geblendet (Distanz), abgelenkt (Sonntag) oder sogar blind zu sein und das Wesentliche nicht mehr wahrzunehmen. So soll auch der oder die Betrachtende durch die Eindrücke der vielen kleinen Szenarien anfangs vom Kern der dargestellten Situation abgelenkt werden. Die Komposition der Figuren und Farbfelder bei „Distanz“ sollte einen bestimmten Rhythmus in das Bild bringen und zusammen mit der Räumlichkeit der Zeichnung eine gewisse Spannung zu dem Betrachtenden aufbauen. So als ob direkt hinter dem Betrachtenden eine Bombe explodieren würde, die das ganze Sci-Fi-ähnliche Szenario nur noch in kontrastreiche grelle orange und weiße Flächen unterteilt, was aber nur indirekt sichtbar ist. Dennoch ist das Bild aufgeladen von Stille, obwohl eine Bombenexplosion doch mit Lärm verbunden wird. Starr wie Plastiksoldaten warten Figuren auf ein Signal. Die Richtungshörer und Kriegstubas, die sie tragen, sind Apparaturen zur akustischen Lokalisation von Schallquellen. Diese wurden von mehreren Nationen im Laufe des Ersten Weltkriegs, vor der Erfindung des Radars, zur passiven Erkennung von feindlichen Flugzeugen und Geschossen eingesetzt. Großteils jedoch nicht besonders erfolgreich. Zweifellos kennt die Geschichte parallele und einander ähnelnde Situationen und es stellt sich immer wieder die Frage, ob und wie sich dunkle Kapitel wiederholen könnten. Diese Arbeit könnte man unter anderem auch als eine Allegorie der Spannung und des Wartens auf das Ungewisse oder auf eine unsichtbare Gefahr verstehen. (Max Brenner, 2021)
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Abstract: Da una serie in 3 parti. Scenario narrativo, somigliante a Science Fiction, in attesa di un pericolo invisibile. Firma d'autore in basso a destra con matita "Max Brenner" e sul verso in alto a sinistra "Max Brenner 2019".

Bivacco (transport)
Immagine / Fotografia

Bivacco (transport) / Egger, Hannes

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Titolo / Responsabilità: Bivacco (transport) / Egger, Hannes

Descrizione fisica: fotografia : à altezza 40 cm - larghezza 60 cm - con cornice à altezza 43 cm - larghezza 63 cm - profondità 3.7 cm

Data:2019

Nota:
  • carta fotosensibile
  • fotografato
  • Richiamandosi agli adesivi dei club alpini presenti sulle pareti del bivacco, l’artista lascia un adesivo con un codice QR al posto del numero di emergenza. Il codice consente di scaricare sul cellulare una performance audio. I visitatori possono così vivere un’esperienza fisica ed essere guidati attraverso i significati della storia e delle storie racchiuse in questo riparo aperto. (In: Bivacco, catalogo della mostra, 2019).
Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Fotografia a colori in 3 parti, con cornice, Ed. 1/3 + 1 AP. La serie fotografica mostra il trasporto del vecchio bivacco nominato "Günther Messner" dall’Alto Adige a Venezia, dove nell’ambito della 58° Biennale d’Arte 2019 all’Isola di San Servolo a Venezia ha ospitato le opere di sette artisti altoatesini: Jacopo Candotti, Nicolò Degiorgis, Hannes Egger, Julia Frank, Simon Perathoner, Leander Schönweger, Maria Walcher. Sul verso in basso a destra firma d'autore e didascalie con pennarello nero: "Hannes Egger, BIVACCO (transport), Part 1, I/III + I, 2019"; "Hannes Egger, BIVACCO (transport), Part 2, I/III + I, 2019"; "Hannes Egger, BIVACCO (transport), Part 3, I/III + I, 2019".

True Lie
Immagine / Fotografia

True Lie / Frank, Julia

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Titolo / Responsabilità: True Lie / Frank, Julia

Descrizione fisica: fotografia : altezza 50.8 cm - larghezza 50.8 cm - con cornice altezza 60 cm - larghezza 60 cm - profondità 2 cm

Data:2019

Nota:
  • carta fotosensibile
  • fotografato
  • stampato (digitale)
  • Il bivacco è intitolato a Günther Messner, morto tragicamente sul Nanga Parbat nel 1970. Nel 2000 è stato rinvenuto un reperto osseo a lui attribuito grazie all’analisi del DNA. Basandosi su quest’ultima, l’artista ha installato due bandiere fatte di corde colorate appese ai lati del bivacco. Facendo dei nodi alle corde, Julia Frank scrive “lie” su una delle bandiere e “true” sull’altra, ricordando come la versione di Günther Messner dell’incidente sia sparita con la sua morte. (In: Bivacco, catalogo della mostra, 2019).
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Abstract: Fotografia a colori, Ed. 1/2 + 1 AP. Documentazione dell’installazione di una bandiera in due parti collegate, fatta di corde da roccia colorate, nelle quali sono state annodate le parole „TRUE“ e „LIE“. L’opera prodotta di 400 m di materiale faceva parte del progetto artistico “Bivacco” nell’ambito della 58° Biennale d’Arte 2019 all’Isola di San Servolo a Venezia al quale hanno partecipato sette artisti altoatesini: Jacopo Candotti, Nicolò Degiorgis, Hannes Egger, Julia Frank, Simon Perathoner, Leander Schönweger, Maria Walcher. Sul retro sia della foto che del cartone titolo, data, edizione e firma d'autore con grafite: "True Lie, 2019 1/2 (+ 1 AP) Julia Frank".

Das 1-Meter-Dekret
Bene culturale / Oggetto

Das 1-Meter-Dekret / Hora, Ingrid

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Titolo / Responsabilità: Das 1-Meter-Dekret / Hora, Ingrid

Descrizione fisica: stampa : à altezza 35 cm - larghezza 35 cm - con cornice à altezza 42.5 cm - larghezza 42.5 cm - profondità 2.5 cm

Data:2019-2020

Nota:
  • carta
  • disegnato
  • stampato
  • I tre disegni ad acquerello sono nati nel 2019 all’inizio della pandemia di Covid 19 dopo la deliberazione del decreto di un metro di distanza in Italia. Con ironia e la grande voglia di creare un’opera performativa, cosa impossibile durante la pandemia, i disegni parlano del periodo nel quale la cultura era costretta a fermarsi. La performance venne trasportata su carta: persone danzanti che si girano su loro stesse e non si possono toccare, gruppi di lanciatori di giavellotti, che misurano la distanza e mascherine svolazzanti, che galleggiano allegramente sulla carta in maniera quasi carnevalesca. (Ingrid Hora, 2021)
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Abstract: 3 disegni stampati su carta, Ed. 3. Opera spiritosa, ironica sui temi della mascherina, del Lockdown e della limitata libertà di movimento durante la pandemia del Covid-19. In basso a sinistra e destra le didascalie e la firma d’autore con matita: "1 Meter Dekret, 2019" Hora 1/3" (Tänzer); "1 Meter Dekret, 2020" Hora 1/3" (Maske); "1 Meter Dekret, 2019 Hora 1/3" (Speerwerfer).

Kiefernzapfen (Tschurtschn) IV
Bene culturale / Oggetto

Kiefernzapfen (Tschurtschn) IV / Müller, Carmen

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Titolo / Responsabilità: Kiefernzapfen (Tschurtschn) IV / Müller, Carmen

Descrizione fisica: disegno (arte) : altezza 34.5 cm - larghezza 48.5 cm

Data:2019

Nota:
  • inchiostro di china
  • carta
  • disegnato
  • incollato (Collage)
  • Il gruppo di opere “Kiefernzapfn (Tschurtschn) I-V” (pigne, in dialetto trentino ciorciole) è nato in preparazione di una mostra a Innsbruck. In questo progetto Carmen Müller ha studiato giardini privati e pubblici a Innsbruck e nei dintorni. Le ricerche, i racconti delle giardiniere e dei giardinieri, la varietà delle piante nelle aiuole e nei vasi, nei cortili interni o ai margini dei boschi sono stati documentati in forma di disegni, pitture, opere tessili e testi e sono stati presentati nella mostra „von gärten, pflanzen und menschen; eine künstlerische feldforschung in und um innsbruck“ presso l’aut.architektur und tirol, Innsbruck, 2020-2021. (Carmen Müller, 2021)
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Abstract: dal ciclo in 5 parti. In basso a destra data e firma d'autore con matita: "11.2.2019 Carmen Müller".

Modell zur architektonischen Ergänzung „Himmelfahrt“ des Biwaks „Günther Messner“
Bene culturale / Oggetto

Modell zur architektonischen Ergänzung „Himmelfahrt“ des Biwaks „Günther Messner“ / Schönweger, Leander

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Titolo / Responsabilità: Modell zur architektonischen Ergänzung „Himmelfahrt“ des Biwaks „Günther Messner“ / Schönweger, Leander

Descrizione fisica: plastica : altezza 22.5 cm - larghezza 17 cm - profondità 15 cm

Data:2019

Nota:
  • acciaio
  • saldato
  • ossidato
  • Nel suo lavoro Schönweger realizza spesso minime modifiche di un ambiente familiare, riuscendo così a creare situazioni irritanti e surreali. Anche il modello del bivacco trasformato in chiesa o cappella di montagna non può essere classificato o spiegato a prima vista, ma entrambe le ipotesi si basano sull’idea di protezione e accoglienza. L’artista riesce così a dare un’immagine visionaria del bivacco, che consente le più diverse interpretazioni e domande. (In: Bivacco, catalogo della mostra, 2019).
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Abstract: Modello di acciao in scala 1:20 del vecchio bivacco nominato secondo Günther Messner con l’integrazione architettonica di acciaio da costruzione nominata “ascesa”. L’opera fece parte del progetto artistico “Bivacco” nell’ambito della 58° Biennale d’Arte 2019 all’Isola di San Servolo a Venezia al quale hanno partecipato sette artisti altoatesini: Jacopo Candotti, Nicolò Degiorgis, Hannes Egger, Julia Frank, Simon Perathoner, Leander Schönweger, Maria Walcher.

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Titolo / Responsabilità: fotografia

Descrizione fisica: fotografia

Data:2019

Soggetti: Gruppenbild

Luoghi: Merano, Sinigo

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Abstract: Meran - Die MEMC Electronic Materials AG, ein Unternehmen der Gruppe Global Wafers, hat Mitte Oktober 2019 einen Prozess im betrieblichen Mobilitätsmanagement gestartet. Vor Kurzem hat ein erster Workshop mit Mitarbeitenden und der Geschäftsleitung im Firmensitz in Sinich stattgefunden

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Titolo / Responsabilità: fotografia

Descrizione fisica: fotografia

Data:2019

Soggetti: Gruppenbild

Luoghi: Merano

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Abstract: Meran - Das Mittelschulgebäude (Schule) Karl Wolf hat die Zertifizierung Klimahaus A erhalten. Stadträtin Madeleine Rohrer und Stadtrat Stefan Frötscher (von links) freuen sich mit Schuldirektor Piero Di Benedetto und den zuständigen Technikern auf die Klimahaus-A Zertifizierung

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Titolo / Responsabilità: fotografia

Descrizione fisica: fotografia

Data:2019

Soggetti: Gruppenbild

Luoghi: Maia Bassa

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Abstract: Meran - Untermais - Carduccistraße: WOBI-Gebäude wird umgebaut - Stadtrat Stefan Frötscher (von links), WOBI-Präsident Heiner Schweigkofler, Bürgermeister Paul Rösch und Architekt Wolfram Haymo Pardatscher, Leiter der Abteilung Bauwesen der Gemeinde Meran beim Besuch der Baustelle

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Descrizione fisica: fotografia

Data:2019

Soggetti: Verkehr

Luoghi: Merano

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Abstract: Erster selbstfahrender Bus rollt durch Meran

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Titolo / Responsabilità: fotografia

Descrizione fisica: fotografia

Data:2019

Soggetti: Gruppenbild

Luoghi: Merano

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Abstract: Meran - Rund sechs Wochen nach der gewaltsamen Attacke, die den Betreiber der Bar Darling fast das Leben gekostet hätte, wurde Oswald Trojer von Bürgermeister Paul Rösch empfangen. Bürgermeister Paul Rösch (links im Bild) und Oswald Trojer

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Titolo / Responsabilità: fotografia

Descrizione fisica: fotografia

Data:2019

Soggetti: Platz

Luoghi: Merano

Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Meran - Bahnhof: Auffangparkplatz ist betriebsbereit

fotografia
Immagine / Fotografia

fotografia

Logo

Titolo / Responsabilità: fotografia

Descrizione fisica: fotografia

Data:2019

Soggetti: Straße

Luoghi: Maia Bassa

Immagini: Immagine 1 di
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Abstract: Meran - Untermais - Cadornastraße für den Verkehr wieder freigegeben. Im Zuge des Eingriffs wurde auch ein neuer Radweg errichtet